Passiflora guglielmo betto | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

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Passiflora guglielmo betto | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

ORIGINE E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA:

P. incarnata x P. tucumanensis.
Ibrido di origine orticola.


TEMPERATURA MINIMA: - 16 °C


TEMPERATURA MINIMA IDEALE: 0 °C


ETIMOLOGIA: Ho dedicato questo mio ibrido, uno dei primi da me realizzati, all'avvocato Guglielmo Betto, autore di libri divulgativi come 'I frutti tropicali'in Italia' e 'Le piante rampicanti'. Questi due libri mi hanno introdotto nel mondo delle passiflore 


FOTOGALLERY:


DESCRIZIONE:

L’incrocio tra la P. incarnata e la P.  tucumanensis, prima del 1997, forse non era mai stato tentato almeno io non ne avevo avuto notizia. Mi era capitato un momento in cui le due piante erano fiorite contemporaneamente e, conoscendo bene la facilità con cui la P. incarnata accetta polline di altre specie, sfruttai la coincidenza. Ottenni così un frutto contenente semi ibridi. 

Da questo nacquero due piante e nell’agosto del 1999, dopo due anni dalla semina, finalmente comparvero i primi boccioli su una di esse. Ero molto curioso di vedere il risultato, non riuscendo ad immaginare quali fiori sarebbero sbocciati.

Scoprii così che nella corona avevano la stessa dominante rosa della P. incarnata, ma con bande alterne ben più contrastate, non solo rispetto a quelle della P. tucumanensis, ma anche rispetto a quelle della P. incarnata stessa.

I filamenti, perpendicolari all’androginoforo, giacciono tutti sullo stesso piano, sono ondulati quasi l'intera loro lunghezza richiamando una girandola.

La corolla, che rimane in parte nascosta da questa grande e vistosa corona, è composta da petali e da sepali chiarissimi, soffusi da una tenue venatura rosa e rivolti all’indietro.

Il fogliame è mosso poiché le foglie trilobate hanno la lamina spesso variamente incurvata con lobi molto profondi. I suoi frutti, a volte spontanei, sono di buon sapore.

Una talea era stata posta in piena terra per il controllo della rusticità e la 'Gugliemo Betto' ha  superato anche inverni eccezionalmente rigidi fino a -16 °C

La P. tucumanensis, che forse è più rustica della P. incarnata stessa, sopporta comunque temperature di molti gradi sottozero.

Ho constatato che la P. ‘Guglielmo Betto’ ha acquisito il comportamento della P. incarnata di emettere numerosi polloni, anche se la parte aerea viene distrutta dal freddo.  In primavera, infatti, si ha l’emissione di nuovi e più numerosi fusti dalle radici. Non serve proteggere il piede di questo rampicante con paglia o torba prima dell’arrivo dei geli poiché il suo la pianta va a riposo e l’apparato radicale rimane dormiente.

La P. Guglielmo Betto’ si è rivelata una grande risorsa poiché è stata utilizzata come madre per ottenere uno dei miei più importanti ed apprezzati ibridi: la P. ‘Fata Confetto’.

La propagazione per talea è molto rapida con una pronta emissione di radici. Gli stessi nuovi polloni radicali sono un metodo alternativo e più rapido per ottenere nuove piante.