Passiflora gracilis | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Passiflora gracilis, informazioni, classificazione, temperature. etimologia della Passiflora gracilis. Scopri la Collezione Italiana di Passiflora di Maurizio Vecchia.

Passiflora gracilis | La Collezione Italiana di Maurizio Vecchia

Classificazione (J. MacDougal ed altri, 2004)

SOTTOGENERE: decaloba
SUPERSEZIONE: bryonioides


ORIGINE E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA:

Ecuador


TEMPERATURA MINIMA: 12 °C


TEMPERATURA MINIMA IDEALE: 15 °C


ETIMOLOGIA: Dal latino, gracilis, sottile, snella. 


NOTE:

Cromosomi: n=6, 2n=12 (Beal 1971). 2n=18 (La Cour 1952). 2n=20 (Bodwen 1945).

Specie annuale, da riseminare in primavera.


FOTOGALLERY:


DESCRIZIONE:

Il portamento di questa passiflora è leggero: non supera infatti i 2 metri di lunghezza. La sua principale caratteristica è quella di essere un’annuale. Nasce da seme in primavera, cresce speditamente e va in fioritura nella tarda estate. D’autunno i suoi fusti sono decorati con piccoli frutti rossi delle dimensioni di un’oliva. Poi, In pochi giorni ingiallisce e muore, concludendo così, rapidamente, il suo ciclo vitale. Per riaverla nell’anno seguente dovremo conservare i piccoli semi neri che sono racchiusi nel frutto.

La P. gracilis ha foglie trilobate, dotate di piccole ghiandole lungo tutto il perimetro; possono arrivare a 7 cm di lunghezza ed a 9-10 di larghezza. Sono perciò relativamente grandi e ciò contrasta con le dimensioni dei fiori che sono invece molto piccoli, non superando, di norma, i 2 cm di diametro. Il picciolo reca due ghiandole simmetriche.

I fiori non sono vistosi né donano particolare grazia ed eleganza alla pianta in fioritura. Osservandoli da vicino si può però notare quanto siano perfetti anche se tutto in loro è miniaturizzato. Sono privi di petali, perciò appaiono come piccole stelle bianche a cinque punte e vi è un minuscolo uncino verde all’estremità di ognuno dei sepali.  La corona, del diametro di circa metà della corolla, è costituita da due serie di filamenti bianchi in cui vi sono, a creare contrasto, due piccole bande colorate di marrone scuro.

Per la sua semplicità e per la facilità di trattamento la P. gracilis merita di essere coltivata e ci potrà ripagare d’autunno con la sua fruttificazione di un bel rosso brillante che è il suo pregio estetico più importante.

È opportuno effettuare la semina, in serra o in casa, all’inizio della primavera in vasetti riempiti di composta adatta. Bisogna attendere che le pianticelle siano cresciute e che le temperature notturne si attestino sopra i 10 °C prima di poterle trapiantare all’aperto. La collocazione ideale è vicino ad una leggera recinzione in pieno sole. Si adatta a qualsiasi terreno ed ha buona resistenza alla siccità ed alle più comuni malattie.

La P. gracilis in natura si trova in Florida, in Brasile, in Costarica ed in numerose altre nazioni sudamericane.